Bruno
2016-04-29 07:29:56 UTC
Ok, allora eccomi con la prima questione :)
Prima una breve introduzione per capire di che livelli di scarsezza
stiamo parlando.
***
Superati da poco gli "enta"; seguo un corso di nuoto due volte a
settimana da circa 4 anni. All'inizio sapevo galleggiare ma + o - come
un tronco di legno :) tanto che mi fecero partire dalla piscinetta
piccola con un metro d'acqua.
Oggi nuoto diciamo nella corsia dei medio-bravi, nel senso che nella
corsia dopo ci sono quelli migliori (sempre parlando di corsisti amatori
eh). Dopo di che ci sono quelli del triathlon, agonisti etc, diciamo
gente che piazzerei gia' a livello "master".
Parlando in concreto, in un allenamento di circa un'ora faccio intorno
alle 90 vasche, a volte qualcuna in piu', altre volte meno, in tutti gli
stili anche se il delfino lo reggo davvero poco e se non mi sento
particolarmente in forma ultimamente tendo pure a "sorvolare", facendo
crawl al suo posto. In ogni caso raramente l'istruttore ci chiede piu'
di una vasca consecutiva a delfino. Con gli altri stili va decisamente
meglio; col crawl in particolare, che poi e' quello che mi interessa
maggiormente, posso fare abbastanza tranquillamente 500mt consecutivi.
Dimenticavo, la vasca e' da 25mt. Nuoto nel tardo pomeriggio, intorno
alle 19.
***
Veniamo dunque alla domanda iniziale. Come gestire i giorni "no"? Ci
sono periodi, come questo, in cui, vuoi per il tempo, vuoi per il lavoro
etc..., arrivo in piscina gia' stanco. I primi 15/20 minuti in queste
condizioni sono un inferno; poi le cose migliorano un pochino ma le
energie sprecate nella prima fase si fanno sentire poi nell'ultima
serie, che di solito e' quella "lunga" da 4/500 mt a crawl.
La domanda banale e': che fare in queste occasioni? Evitare proprio di
andare a lezione perché potrebbe essere controproducente? Fare qualche
allenamento particolare prima? Sbaglio la nutrizione (dimenticavo,
soffro di digestione leeenta) ?
Bruno
Prima una breve introduzione per capire di che livelli di scarsezza
stiamo parlando.
***
Superati da poco gli "enta"; seguo un corso di nuoto due volte a
settimana da circa 4 anni. All'inizio sapevo galleggiare ma + o - come
un tronco di legno :) tanto che mi fecero partire dalla piscinetta
piccola con un metro d'acqua.
Oggi nuoto diciamo nella corsia dei medio-bravi, nel senso che nella
corsia dopo ci sono quelli migliori (sempre parlando di corsisti amatori
eh). Dopo di che ci sono quelli del triathlon, agonisti etc, diciamo
gente che piazzerei gia' a livello "master".
Parlando in concreto, in un allenamento di circa un'ora faccio intorno
alle 90 vasche, a volte qualcuna in piu', altre volte meno, in tutti gli
stili anche se il delfino lo reggo davvero poco e se non mi sento
particolarmente in forma ultimamente tendo pure a "sorvolare", facendo
crawl al suo posto. In ogni caso raramente l'istruttore ci chiede piu'
di una vasca consecutiva a delfino. Con gli altri stili va decisamente
meglio; col crawl in particolare, che poi e' quello che mi interessa
maggiormente, posso fare abbastanza tranquillamente 500mt consecutivi.
Dimenticavo, la vasca e' da 25mt. Nuoto nel tardo pomeriggio, intorno
alle 19.
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Veniamo dunque alla domanda iniziale. Come gestire i giorni "no"? Ci
sono periodi, come questo, in cui, vuoi per il tempo, vuoi per il lavoro
etc..., arrivo in piscina gia' stanco. I primi 15/20 minuti in queste
condizioni sono un inferno; poi le cose migliorano un pochino ma le
energie sprecate nella prima fase si fanno sentire poi nell'ultima
serie, che di solito e' quella "lunga" da 4/500 mt a crawl.
La domanda banale e': che fare in queste occasioni? Evitare proprio di
andare a lezione perché potrebbe essere controproducente? Fare qualche
allenamento particolare prima? Sbaglio la nutrizione (dimenticavo,
soffro di digestione leeenta) ?
Bruno